Prima tappa: un safari all'insegna dell'avventura
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11 agosto 2024

Prima tappa: un safari all'insegna dell'avventura

Prima tappa: un safari all'insegna dell'avventura
Prima tappa: un safari all'insegna dell'avventura
Cari amici, ben ritrovati! 
Spero stiate bene e che vi stiate godendo un pò di relax in quest'estate caldissima.
Prosegue per Epsilon un anno molto positivo. Grazie al sostegno di amici e aziende abbiamo raccolto, da gennaio ad oggi, 145.436€ e investito 128.918€ in 7 progetti in Africa (Rwanda, Burkina Faso, Malawi, Togo, Benin e Tanzania) e India (in collaborazione con Aleste India).
Per gli amici italiani che avessero ancora da fare la dichiarazione dei redditi, vi ricordo che è possibile destinare ad Epsilon il vostro 5x1000! Ogni anno realizziamo un progetto grazie a questo contributo.

Sono appena tornata da un incredibile viaggio in Tanzania alla scoperta del popolo Masai, in compagnia della mia famiglia e di una coppia di amici. Di seguito il racconto e qualche foto di questa esperienza memorabile. Molti scatti sono realizzati dal mio amico e compagno di viaggio Gianfranco, che ringrazio di cuore per il reportage.

Circa un anno e mezzo fa insieme a Stefano Lotumolo di Radici Globali abbiamo deciso di realizzare un pozzo e una rete idrica per portare l'acqua potabile al villaggio Masai di Mukuru. Finalmente ho potuto vedere con i miei occhi l'impatto di quanto abbiamo realizzato.

Un affettuoso saluto a tutti e buone vacanze! 

Anna Micossi
Segretario Generale Associazione Epsilon Onlus
 
PRIMA TAPPA: UN SAFARI ALL'INSEGNA DELL'AVVENTURA

Ecco i protagonisti di questo viaggio: Matteo, Sandrine, Anna, Philipo, Federico, Tommaso e Gianfranco.
Il 26 luglio partiamo da Milano Malpensa e, dopo uno scalo a Doha, atterriamo in Tanzania, al Kilimanjaro International Airport, dove Philipo - referente di Epsilon in Tanzania - ci accoglie con un gran sorriso, pronto a farci da guida per gli 11 giorni di itinerario.
Trascorriamo i primi 5 giorni a visitare il parco nazionale del Serengeti e il cratere di Ngoro Ngoro, tappe obbligate per chi visita il Paese.
Il bilancio di questi primi giorni:
...un lodge meraviglioso con vista sulla savana (lo consiglio vivamente, anche se è un pò distante da Arusha: MBALAGETI LUXURY CAMPS),
...decine di elefanti, zebre, giraffe, leoni, gazzelle, ippopotami, babbuini, iene, uccelli dai mille colori e molto altro.
Non ci siamo fatti mancare...
...un guasto all'alternatore con stop dell'auto 3-4 volte.. l'abbiamo fatta ripartire alla vecchia maniera, spingendo la jeep all'urlo di Sandrine "Never give up!"...
...e un viaggio della speranza di 13 ore, il primo giorno, con arrivo al lodge in notturna.
Ma una buona stella ci ha sempre protetti e siamo arrivati sani e salvi alla seconda tappa del viaggio: il villaggio Masai di Mukuru, nel nord del Paese.

 
SECONDA TAPPA: ALLA SCOPERTA DEL POPOLO MASAI

Lui è Philipo con la moglie, i figli e qualche altro piccolo Masai che ha voluto entrare nella foto a tutti i costi :)
Il 2 agosto arriviamo a Mukuru al nostro campo ecosostenibile gestito da Jacob, fratello di Philipo (MUKURU ECO-TENTED CAMPS). L'esperienza è decisamente più spartana (tende senza elettricità, bio-toilet) però in un giorno ci innamoriamo del luogo e ci sentiamo a casa. Qui si mangia benissimo, lo chef ogni giorno ci delizia con manicaretti locali!
A cena scopriamo di non essere soli nel Camp. Conosciamo Patrizia, Andrea, Elisa e Claudio, quattro italiani molto simpatici che si uniscono a noi nelle escursioni dei due giorni successivi. Tra le cose che amo di questi viaggio c'è l'incontro con tante persone, con cui poi possono nascere nel tempo belle amicizie.

Sabato Jackson (chairman di Mukuru) e Philipo ci accompagnano alla scoperta dei dintorni e ci mostrano le diverse piante terapeutiche della zona: da quella per curare ferite a quella data alle donne che hanno appena partorito, dalla pianta sacra dove ci si riunisce per pregare, al frutto che ha al suo interno un liquido simile al sapone, usato per lavarsi le mani.
La sera ci mostrano l'antica tradizione Masai per accendere il fuoco e poi Philipo ci incanta con il racconto delle origini di questo popolo.

Domenica è la giornata più commovente. Partecipiamo alla messa (luterana) dei Masai, dove ci accolgono con balli e canti stupendi.
Poi è finalmente il momento di visitare il pozzo realizzato da Radici Globali ed Epsilon tra il 2023 e il 2024. E' stato un progetto lungo e complesso, trovare l'acqua non è stato semplice. Però, grazie alla determinazione di Philipo, che ha monitorato i lavori ogni minuto, ce l'abbiamo fatta!
Ora le 2.000 persone del villaggio di Mukuru hanno accesso all'acqua potabile per uso domestico (per bere, cucinare e lavarsi) e non devono più compiere 40 km a piedi per raggiungere una fonte di acqua, o peggio bere l'acqua degli stagni, cosa che provoca infezioni gravi soprattutto nei bambini.
Nel pomeriggio ci aspetta una festa a sorpresa organizzata dagli abitanti di Mukuru. I loro canti e balli sono travolgenti e non possiamo non unirci a loro! Vedere questo popolo così sorridente nonostante le condizioni di estrema povertà ci fa riflettere molto.

Lunedì andiamo a visitare le scuole primaria e secondaria del villaggio, quest'ultima ancora in costruzione. La primaria va dai 6 fino ai 13 anni, mentre la secondaria prevede 4 anni scolastici (fino a 17 anni).
Alla primaria conosciamo il direttore della scuola e visitiamo alcune classi. Gli alunni ci accolgono con un calore e una gioia contagiosi.
In Tanzania la scuola primaria è obbligatoria. E gli alunni che a fine ciclo ottengono buoni voti negli esami vengono spinti a proseguire gli studi iscrivendosi alla secondaria.
Queste scuole sono state finanziate da un'associazione no profit austriaca: inizialmente ha costruito la primaria e ora sono in corso i lavori per la secondaria, che sarà pronta a gennaio 2025.
I ragazzi di Mukuru in attesa della nuova scuola secondaria devono compiere ogni giorno 13 km di cammino (tra andata e ritorno) per raggiungere il complesso più vicino. Per loro è normale, di fronte al nostro stupore ci fanno un gran sorriso e commentano "Che problema c'è?".
Philipo ci spiega che di recente - dopo molta pressione sulle autorità governative - è riuscito a far inserire l'inglese obbligatorio già alla primaria. Non è una prassi per le scuole Masai dove la lingua parlata è lo swahili (oltre al dialetto Masai).

 

I Masai sono un popolo di allevatori, un tempo nomadi, oggi più stanziali. Hanno tradizioni molto radicate (tante molto distanti dalle nostre) e un senso di comunità straordinario.
In questo viaggio ci hanno insegnato moltissimo.
Concludo questo racconto condividendo tre dei valori di questo popolo straordinario.

Prenditi il giusto tempo per vivere il presente insieme ai tuoi cari.
(qui la frenesia a cui siamo abituati non esiste)

Se ti prendi cura della natura, lei si prenderà cura di te.
(si percepisce un grande rispetto dei Masai per la natura e gli animali)

I figli non sono una nostra proprietà, la loro crescita è una responsabilità dell'intera comunità.
(bimbi di tutte le età corrono liberi a Mukuru, senza mamme o papà apprensivi alle calcagne)

 
Questa esperienza in Tanzania ci ha davvero toccato il cuore. In futuro con Epsilon intendiamo continuare a supportare Philipo e il popolo Masai. Seguiteci e vi racconteremo le prossime iniziative in programma.


Area di intervento: #viaggi

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